Le Ceneri di Gramsci

"... in quei grami caseggiati / dove si consuma l’infido / ed espansivo dono dell’esistenza / quella vita non è che un brivido; / corporea, collettiva presenza; / senti il mancare di ogni religione / vera; non vita, ma sopravvivenza / - forse più lieta della vita - come / d’un popolo di animali, nel cui arcano / orgasmo non ci sia altra passione / che per l’operare quotidiano: / umile fervore cui dà un senso di festa / l’umile corruzione." Oggi non resta altro che questo silenzioso operare quotidiano; pochi operai al lavoro in una grama e fatiscente fabbrica, in una morta e deserta frazione di Como. Più che arcano orgasmo si può davvero parlare per la mia città di "feticismo del lavoro"; per quanto riguarda la corruzione dilagante, è tutt'altro che "umile". Sulla palese assenza di una vera religione, sostituita da falsi "valori non negoziabili" e false "tradizioni localiste" non servono altre parole.

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